Gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti.
Le strategie per contrastarlo sono state rese note dalla Commissione Europea e, in sinergia con essa, dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE): l’idrogeno dovrà crescere, nel mix energetico europeo, dall’attuale 2% al 13-14 % entro il 2050. Ma dovrà essere “green”, ovvero prodotto con tecnologie pulite.
Di tutti i modi per produrre idrogeno, l’elettrolisi dell’acqua è probabilmente il più pulito, se combinato con una fonte di energia rinnovabile e per questo l’Unione Europea prevede l’installazione di una capacità di elettrolisi di 500 GW entro il 2050, data entro la quale si dovrà raggiungere la neutralità climatica.
L’Università di Genova guida un partenariato, che comprende l’Università di Brescia e l’Università di Cagliari, per lo sviluppo del progetto PROMETH2eus, finanziato dal MiTE nell’ambito del PNRR, missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, investimento 3.5 “Ricerca e sviluppo sull’idrogeno”, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.
Il progetto è stato ammesso al finanziamento con un importo di 3,5 milioni di euro ed è risultato 3° in un contesto fortemente competitivo con 39 proposte progettuali, di cui 7 finanziate.
L’obiettivo del progetto (di durata triennale) è lo studio del design, la fabbricazione e la messa in opera di un elettrolizzatore ad ossidi solidi alimentato da acqua di mare, su scala di laboratorio, per la produzione di H2 verde (ovvero elettrolisi alimentata da fonte rinnovabile). Il sistema è integrato ad un reattore per la produzione di e-metanolo da CO2 proveniente da emissioni diverse (portuali, biogas e fumi di combustione). In figura uno schema del progetto, che verrà installato nei laboratori di UniGE.

Per dimostrare la potenzialità di sviluppo del processo, è prevista la realizzazione di un layout di impianto del sistema integrato elettrolizzatore/metanolatore/fonte rinnovabile, il quale verrà installato presso il nuovo laboratorio CEPA (Catalisi per l’Energia e la Protezione Ambientale) di UniBS, utilizzando acqua reflua proveniente da attività industriali e tenendo conto del possibile inserimento dell’idrogeno nella rete degli utilizzatori finali o per applicazioni stazionare.
Saranno infine studiate tre importanti ricadute del processo, ovvero: i) la valorizzazione dell’ossigeno dall’elettrolisi per prodotti di chimica fine, ii) potabilizzazione dell’acqua in uscita dal reattore di metanolazione, iii) studio delle prospettive tecniche ed economiche del prodotto di desalinizzazione dell’acqua di mare.
Il partenariato costituito dall’ Universita’ di Genova, Cagliari e Brescia è altamente qualificato e con esperienza consolidata nelle attività proposte nel piano di ricerca triennale e, grazie al livello di competenze multidisciplinari dei ricercatori coinvolti, sarà in grado di introdurre un approccio integrato (sperimentale e di modellazione multiscala, UniCA), applicato per la prima volta allo sviluppo di un sistema di steam electrolysis e metanolazione alimentato da fonti energetiche discontinue.